Carissimi,
Siamo giunti al grande giorno.
E’ il giorno della vittoria di Gesù che con il sacrificio della Croce ha distrutto nel suo corpo il nostro peccato, ha pagato il prezzo del nostro riscatto e ci ha messi nella condizione di libertà.
Ora è il Risorto, la morte non ha più potere su di Lui.
Il peccato non ha più potere su di noi, per le sue piaghe noi siamo guariti.
E’ la Pasqua del Signore Gesù e la nostra Pasqua in lui.
In Cristo anche noi, nel battesimo, siamo passati dalla morte alla vita, dal peccato che è rifiuto di Dio e dei fratelli, alla vita nuova che è Amore.
Se siamo risorti con Cristo, ci ha esortato l’apostolo Paolo, cerchiamo le cose di lassù, dove è assiso Cristo, e non più quelle della terra, che Paolo indica nelle fornicazioni, impurità, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria.
Pasqua è uscire dal sepolcro che custodisce ciò che in noi è morte, per vivere nella libertà dei figli di Dio.
Anche oggi, noi che facciamo Pasqua, siamo chiamati, in questo tempo particolarmente difficile, a fare un grande discernimento sia personale che comunitario nella Chiesa e nella nostra società.
La situazione che stiamo vivendo ci chiede di compiere un “passaggio”, una “pasqua” che ci fa abbandonare ciò che è non-vita per cercare e trovare un nuovo modo di vivere, la vera vita nuova,  quella vita che Cristo ci ha donato.
Un modo di vivere più rispondente alle vere esigenze dell’uomo, e prima di tutto a quella esigenza fondamentale di incontrare Dio, di riempire il nostro cuore di lui che è Amore; un modo di vivere che sia rispettoso dei grandi valori: la vita, la famiglia, l’equilibrio ecologico, la salute personale e sociale, l’amicizia ed il vero contatto sociale, la pace, il rispetto per la dignità di ciascuno, la giustizia sociale ed il lavoro, la verità…
In questi giorni tutti desideriamo ritornare presto alla normalità ed ordinarietà della vita, ed è bello perché infonde fiducia e speranza, quella speranza che è certezza dell’amore del Signore che mai abbandona i suoi figli, ma tutti siamo coscienti della necessità di un grande cambiamento, tornare alla normalità, ma in modo nuovo.
La Pasqua che celebriamo segni l’inizio del cambiamento, il Cristo Risorto, nostra speranza, sia fonte di luce e di coraggio per abbandonare tanti modi sbagliati di vivere, per costruire un nuovo umanesimo, dove Cristo sia il riferimento dell’uomo nuovo che in Dio ha ritrovato il Padre, quel Padre che ci ama, ci cerca, ci aspetta, ci guida e ci conduce alla pienezza della vita nel suo Amore.
A tutti voi, insieme agli auguri del nostro arcivescovo, giunga il mio personale augurio. Buona Pasqua.